Piazze, Palazzi e Ville
Nel ricco carnet di quanto offre Cortona è difficile scegliere quali siano le cose assolutamente da non perdere; ce n’è davvero per tutti i gusti. Un must è certamente Piazza della Repubblica, definita dal famoso violinista olandese André Rieu come “la più romantica piazza d’Italia”! Questa Piazza è davvero il cuore della città dove prima o poi si incontrano sia i Cortonesi che tutti coloro che si trovano a visitare la città.
Qui fin dall’epoca etrusca è il centro politico, amministrativo e soprattutto sociale della città. Sulla piazza si affacciano il Palazzo Comunale, riconoscibile dalla torre con l’orologio e dalla grandiosa scalinata di accesso, e l’imponente Palazzo del Capitano del Popolo, oggi Palazzo Passerini, ad esso affrontato, oltre a pregevoli palazzi cinquecenteschi sui quali si aprono bar, botteghe e loggiati.
- Palazzo Comunale
Il Palazzo Comunale, inizialmente Palazzo dei Priori, si è formato tra la fine del XII sec. e il Cinquecento, con rimaneggiamenti ancora nel corso del 1800. Testimonianze dell’impianto romanico sono i resti di bifore e trifore sulla facciata di Piazza Signorelli; all’inizio del 1300 furono realizzati il voltone sopra via Roma, tutto il primo piano e la prima parte della torre attuale e nel 1500 vennero alzati la torre con l’orologio meccanico e il secondo piano. Nel corso dei secoli vennero continuamente attuati lavori alle facciate e alla scalinata d’ingresso fino agli ultimi interventi del 1896. Sopra la porta di ingresso in cima alla scenografica scalinata troneggia lo stemma di Cortona con il Leone di San Marco mentre sul lato del palazzo che si affaccia su Piazza Signorelli, accanto alla scalinata che conduce alla Sala del Consiglio, è un Marzocco, il leone simbolo del dominio fiorentino, qui posto nel corso della seconda metà del Cinquecento. La Sala del Consiglio è l’ambiente più bello rimasto ad oggi, con pitture e decorazioni ottocentesche eseguite da Valentino Dobici e recentemente restaurate. - Palazzo Passerini
Di fronte al Palazzo Comunale si erge Palazzo Passerini, un tempo il Palazzo del Capitano del Popolo, costruito poco dopo il 1250 come sede di un nuovo magistrato, il Capitano del Popolo, appunto, difensore dei diritti del popolo contro le violenze dei magnati. In origine palazzo alto e stretto, fornito di una propria torre e di una propria campana, posta più in alto dell’adiacente Palazzo Comunale, venne profondamente ristrutturata nel 1500 per conto del Cardinale Silvio Passerini in occasione della visita a Cortona del Papa Leone X in visita a Cortona: il radicale restauro ed ampliamento del palazzo creò un vero e proprio palazzo rinascimentale, con una facciata affrescata, una grande terrazza e vetrate colorate alle finestre. Anche del palazzo cinquecentesco non rende testimonianza il palazzo attuale, che ha continuato ad essere rimaneggiato sia all’esterno che all’interno. L’originaria architettura medievale è rimasta sulla facciata laterale in via Passerini, che mostra i resti dell’originario aspetto di palazzo-torre oltre a numerose finestrature piccole ormai fuori asse. - Piazza e Teatro Signorelli
Da Piazza della Repubblica si passa a Piazza Signorelli, dove sono ubicati lo splendido Palazzo Casali, il Palazzo Laparelli, sede della Cassa di Risparmio, e il Teatro Signorelli. Edificato sul luogo in cui sorgeva l’antica ed importante chiesa parrocchiale di S. Andrea, il Teatro Signorelli risale come costruzione alla metà del 1800. La necessità di seguire l’andamento della piazza per la facciata costrinse l’architetto Gatteschi a disporre il teatro, in maniera del tutto estranea alla tipologia corrente, in direzione trasversale rispetto all’ingresso, conservando allo stesso tempo la centralità del foyer. Oggi il teatro, sede dell’Accademia degli Arditi che ne cura le attività culturali, si presenta come un gioiellino ottocentesco, assai ben conservato e con una splendida acustica, con i suoi tre ordini di palchetti, tutt’oggi di proprietà di privati – come al momento della prima fondazione –, il soffitto affrescato e lo scenografico lampadario di cristallo.
- Palazzo Casali
Contiguo al teatro è Palazzo Casali, un altro degli edifici storici più importanti di Cortona. Sede fino al 1409 della famiglia Casali, che esercitò una sorta di signoria gentilizia sulla città, dal 1411 esso divenne il Palazzo Pretorio in quanto sede del governo fiorentino in città (gli stemmi lapidei dei commissari fanno bella mostra sulle facciate e sul cortile interno del palazzo mentre altri sono affrescati nella sala Medicea del piano nobile) e, dopo gli importanti lavori di ristrutturazione del 1613 ad opera dell’architetto Filippo Berrettini, nipote di Pietro, ottenne il suo aspetto attuale. Gli ultimi importanti lavori di ristrutturazione del Palazzo risalgono al finire del secolo scorso per accogliere infatti la nuova sezione del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC) che qui ha la propria sede fin dal 1727. Oltre al museo, il palazzo ospita l’Archivio Storico Comunale e la Biblioteca dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona dove si conservano circa 30.000 volumi a stampa, 1.172 pergamene, 133 incunaboli, 620 codici membranacei e cartacei, interamente catalogati e consultabili. Fra i codici più rari e più belli sono notevoli una Divina Commedia del XIV secolo, un Teseida del Boccaccio della fine del XIV secolo, il famoso Laudario (testo e musica) del secolo XIV e il Libro Grosso del Comune di Cortona.
- I palazzi di Via Nazionale
In Via Nazionale, meglio nota come “Rugapiana”, si affacciano importati palazzi degni di nota: ai numeri 70-72 è il grande Palazzo Venuti della fine del ‘500 (la cui facciata e alcuni ambienti interni poi vennero trasformati nel Seicento); il palazzo presenta uno sviluppo orizzontale; oltre al pianterreno, con i portoni bugnati, il palazzo ha due piani con sei finestre al piano nobile, anch’esse bugnate; al n. 45 Palazzo Mancini-Ferretti, uno dei più belli di Cortona per imponenza e per disegno, realizzato su progetto dell’architetto tedesco Marco Tuscher, di cui sono ben evidenti un pianterreno, due piani nobili e un piano di servizio. La facciata, aggettante rispetto alle strutture attigue, ha due diverse tipologie di costruzioni e di materiali. Al n. 42 è il Palazzo del Monte dei Paschi di Siena, già Vagnucci e poi Petrella; al n. 33 ancora un Palazzo Venuti, alto e stretto, che si prolunga molto in profondità in Via dell’Aurora arrivando fino alla retrostante e più elevata Via dell’Amorino dove ha un’altra facciata affrescata; arrivati infine quasi in Piazza della Repubblica, al n. 6 è il Palazzo Alticozzi, il cui impianto medievale (quando era Palazzo Alfieri) era probabilmente sorto su preesistenze romane. Di fronte, dall’altra parte di via Nazionale, fa bella mostra di sé una loggetta, rifatta come il palazzotto cui appartiene e sorretta da mensole, da cui si affacciò Papa Leone X il 15 novembre del 1515 durante la sua visita a Cortona. Siamo di nuovo in Piazza della Repubblica. Prendiamo la strada sulla sinistra, dal significativo nome di Via Guelfa, a memoria delle lotte fratricide tra Guelfi e Ghibellini che hanno caratterizzato il XIII secolo. Subito al numero 4 è lo splendido Palazzo Laparelli, o Mancini Sernini, fatto costruire nel 1533 all’architetto cortonese Battista Sensi detto Il Cristofanello; originariamente la facciata principale doveva essere su Via Ghibellina, dove sono ancora visibili i resti di una facciata ad archi gotici, per poi essere portata su Via Guelfa o, meglio, sulla piazza, realizzando uno dei più bei palazzi di Cortona, dal 1926 proprietà e sede della Banca Popolare di Cortona. Può apparire strano che una così importante facciata resti oggi praticamente nascosta dai palazzetti che ha di fronte, sull’altro lato della strada. Giova allora ricordare che in origine questo palazzo si affacciava direttamente sulla piazza pubblica; è solo dopo l’assedio dell’Orange del 1529, quando si vendettero ampie porzioni della piazza per saldare i debiti di guerra, che vennero costruiti gli edifici oggi adiacenti al palazzo Laparelli.
In fondo a Via Nazionale si apre Piazzale Garibaldi o meglio, per dirla con i Cortonesi, Piazza Carbonaia dov’è un belvedere dal quale si gode una vista mozzafiato su tutta la Val di Chiana: a sinistra è ben visibile il Lago Trasimeno, di fronte si intravedono le cime del Santafiora e dell’Amiata.
- Via Iannelli e Via del Gesù
Consigliamo infine di visitare Via Iannelli e via del Gesù, uno dei luoghi più suggestivi di tutta Cortona. È questo un vicolo le cui abitazioni in parte si impostano direttamente sulle mura urbane, in parte si affacciano sullo spazio risparmiato ad uso militare in caso di attacco alle mura, meravigliosamente conservatosi dal medioevo ad oggi, e sul quale troneggia la scalinata di accesso all’oratorio del Gesù. La caratteristica più nota di Via Iannelli è comunque un’altra: qui si trovano, splendidamente conservate ed oggi magistralmente restaurate, le tipiche casette medievali con le facciate sporgenti sorrette da travi di legno, piccole e per lo più monocellulari, tutte sviluppate in altezza e attaccate le une alle altre, accostando i diversi materiali, mattoni, pietra serena e legno.
Le Ville
Sono molte le ville che arricchiscono il territorio cortonese ma la maggior parte sono ormai private e non fruibili; per lo più si tratta di costruzioni settecentesche la cui proprietà apparteneva alle famiglie nobili più prestigiose di Cortona.
- Villa Passerini detta ‘Il Palazzone’
Costruita dal Cardinale Passerini, responsabile principale di committenze innovative per il territorio aretino nonché governatore di Firenze, la villa si erge imponente e principesca con un’alta torre a doppia merlatura, di chiaro richiamo medievale; attraverso un cortile interno porticato si accede all’interno della villa, che presenta un pianterreno, riservato a stalle e scuderie, e un piano nobile con il salone, la cappella, la sala del biliardo e la camera del Cardinale. Qui soggiornò anche papa Leone X nella famosa visita a Cortona del novembre 1515. I lavori di costruzione ebbero luogo tra il 1521 e il 1527 e costarono al cardinale qualcosa come 30.000 scudi. Il progetto architettonico è del perugino Giovan Battista Caporali, mentre la decorazione pittorica del salone fu eseguita da Tommaso Bernabei detto il Papacello, che la tradizione vuole allievo del Signorelli; nella cappella è visibile il Battesimo di Gesù del Signorelli.
Sul retro della villa, donata nel secolo scorso dal conte Lorenzo Passerini alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è un bel giardino all’italiana, con un portico aperto. La villa è visitabile solo su richiesta e dietro consenso dell’Università.
- Villa Tommasi Aliotti a Metelliano
Oltre alle residenze cittadine, nel 1777 il canonico Niccolò Tommasi fece costruire a Metelliano una villa molto ampia a struttura rettangolare, con pianterreno, piano nobile e piano di servizio, tre portali, semplice finestratura e balcone centrale.
L’insieme del complesso settecentesco, noto da un disegno a penna dei primi dell’Ottocento conservato nell’archivio di famiglia, prevedeva al centro la villa, con a destra la limonaia e a sinistra la cappella. Quest’ultima, costruita e inaugurata già nel 1772, cioè cinque anni prima della edificazione della villa, era intitolata a S. Giovanni Evangelista e fu ingrandita nel 1883, mentre la villa fu ampliata nel 1870 con l’aggiunta di due ali laterali. Alla struttura originale vennero apportate molte modifiche da Luigi Tommasi, delineando già da allora le forme attuali. Nell’occasione furono nuovamente disegnati i giardini, fu costruita la grande vasca posta di fronte alla facciata e fu sistemato il nuovo prospetto della limonaia. Negli interni il gusto dominante è ancora oggi quello neoclassico.
Prestigiosa è la ricca raccolte di opere d’arte ancora conservate in loco, tra cui l’Immacolata Concezione con Santa Margherita, il Beato Guido Vagnottelli e le anime del Purgatorio, destinata originariamente alla Chiesa di S. Andrea, di Francesco Capella, uno dei più dotati ed originali allievi del Piazzetta.
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